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Se tornassi al Centro. Abbiamo raccolto le testimonianze

1 – Massimo Meneguzzo

Ciò che vorrei rimanesse inalterata nel tempo è quella rampa di lancio spirituale da cui decollavano i nostri sogni di giovani atleti del Centro Schuster.

I ricordi si perdono nel passato, forse sono un pò annebbiati, con un velo di rimpianto: il Centro era parte del nostro essere, era il sogno, la speranza, la fatica, il sudore, la voglia di lottare.

E c’era una grande persona, sempre presente, sempre pronta a tenderci la mano e a sostenerci nel modo giusto, che si dava da fare affinchè quei vaolri e quaie principi fossero il pane quotidiano degli istruttori, che avevano il difficile compito di guidare il gruppo e di creare gli “uomini del futuro”.

Padre Morell e i suoi educatori e collaboratori hanno costruito e decretato il successo del Centro, con il loro esempio e con il loro lavoro stimolando i giovani a dare sempre il massimo e a credere fortemente in ciò che facevano.

I sogni non nascono dalla pigrizia o dall’indifferenza, nè dalla mancanza d’ambizione. Fede e convinzione sono quello che occorre per raggiungere l’obbiettivo. La speranza o il solo desiderio non sono sufficienti.

Ecco quindi l’augurio da parte mia che si riesca a mantenere in vita questa rampa di lancio, e che resti impressa nella mente dei ragazzi l’immagine del Centro, come quella di un trampolino, da cui possono decollare i loro sogni. 

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